FELICITA' NONOSTANTE


Vincitore del premio “Migliore spettacolo” nell’ambito di Fringe Hart 2017 di Napoli Rassegna rivolta ad allievi o ex allievi di scuole d’eccellenza e accademie teatrali del territorio campano

 

Drammaturgia e regia : Pina Di Gennaro

aiuto regia: Marina Cavaliere,
Elisabetta Bevilacqua, Serena Lauro

scenografia e Luci: Pina Di Gennaro

audio: Mario Autore

voci off: Marina Cavaliere, Alessandro Paschitto

con la partecipazione

degli allievi del laboratorio teatrale rivolto italiani e migranti


durata: 70 minuti

Felicità nonostante è un viaggio sensoriale di vicinanza e contatto. Lo spettatore assiste ad una confessione, al buio, occhi bendati, in uno scenario di città distrutte dalla guerra, di vite contaminate dall’amarezza in maniera irrimediabile, eppure determinate a vivere, anche a sorridere talvolta. Frammenti di vita emergono nella memoria dello spettatore: ritratti di persone, luoghi, confessioni intime, crudeli, ironiche, sensuali, oscene e persino blasfeme. Una riflessione sulla felicità o sulla sua irrimediabile assenza, in determinate circostanze, attraverso il racconto dei singoli attori. Sullo sfondo, un tema sentito ed importante per il nostro laboratorio che da sempre si ripresenta nel nostro percorso: quello della guerra e dei drammi che da essa derivano. Secondo un metodo di lavoro consolidato la drammaturgia nasce da testimonianze reali che s’intersecano con suggestioni che provengono da varie fonti, in questo caso per lo più letterarie, di autori come Albert Camus, Giovannino Guareschi, Agota Kristof e Milan Kundera.

Felicità nonostante è uno spettacolo dove lo spettatore non ha un ruolo passivo ma è chiamato in maniera diretta e talvolta provocatoria all’azione e ad una presa di posizione, in alte parole a fare delle scelti consapevoli.  Lo spettatore al buio, occhi bendati, piedi nudi, sarà accompagnato in uno scenario, che avvertirà in maniera sensoriale ma che si svelerà solo alla fine dello spettacolo, di città distrutte dalla guerra e/o dalla lontananza rispetto ai propri affetti, ai propri cari, alla propria terra. Condizioni queste, spesso legate, di vite contaminate dall’amarezza in maniera irrimediabile, eppure determinate a vivere, anche a sorridere talvolta. Una serie di dialoghi, pezzi di vita, interazioni, “a tu per tu”. Non solo ascolto ma anche contatto, non solo suoni ma mani, occhi, odori. non solo prosa ma “esperienza” viva e diretta. La prossimità con l’altro, l’intimità con il diverso è la sfida di questa indagine su frammenti di vita che emergono  come fantasmi di un tempo perduto e si offrono allo spettatore in una performance totale, che coinvolge tutti i sensi: ritratti di persone, luoghi, confessioni  intime, crudeli, ironiche, sensuali, oscene e persino blasfeme. Una riflessione ed un’esperienza sulla felicità o sulla sua irrimediabile assenza, in determinate circostanze, attraverso il racconto dei singoli attori.

 

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