TERRA DI MEZZO


“...Una ciocca di capelli, una vecchia chiave che aveva perduto la sua porta, una pipa che aveva perduto la sua bocca, il nome di qualcuno ricamato su un fazzoletto, il ritratto di qualcuno in una cornice ovale, una coperta che era stata condivisa..e altre cose e cosette erano avvolte fra i vestiti nelle valigie degli esiliati. Non era molto quello che ci stava in ogni valigia, ma in ognuna ci stava un mondo...Gli uomini e le donne giunti da lontano si lasciavano portare, come le loro valigie da una fila all’altra, e si stipavano, come loro, in attesa. Venivano da villaggi invisibili sulla cartina geografica e, dopo la lunga traversata, erano sbarcati ad Ellis Island...”

 

Con

Elisabetta Bevilacqua - Marina Cavaliere - Serena Lauro- Alessandra Mirra - Francesca Ponzio


Regia

Pina Di Gennaro


Drammaturgia

Pina di Gennaro - Anna Coluccino


Scenografia e costumi

Rosaria Castiglione


Disegno luci

Pina di Gennaro

Tre storie al femminile di emigrazione italiana del primo Novecento che si intrecciano in un racconto unico. Destini di donne: una madre e una figlia alla ricerca di un fratello, due sorelle promesse a due facoltosi americani, una donna misteriosa che viaggia sola. Il racconto del cammino, del passaggio, in bilico tra speranza e paura, tra partenza e arrivo, segnato da un continuo movimento e continue oscillazioni, come quelle del mare, alle quali l’anima fa da contrappunto come un pendolo. L’immensa, sconfinata distesa è la terra di mezzo: terra di nessuno, luogo sospeso, luogo dell’incontro, della scoperta dell’altro. Le une di fronte alle altre come straniere, nude, senza nient’altro carico che se stesse, forse troppo lontane per trovarsi. Ma non c’è una vastità più grande di quella dell’oceano e di fronte a quella immensità ogni diversità diventa inconsistenza. E allora ecco il coraggio di scambiarsi l’unica ricchezza: i sogni. Ed i sogni  incontrano finalmente la terra promessa. Una terra per pochi: è Ellis Island. Il viaggio è compiuto ma una barriera, una gabbia di corde, si alza sulla scena e non tutti potranno attraversarlo.

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“…I custodi della Terra Promessa interrogavano e classificavano gli immigrati, gli auscultavano il cuore, i polmoni, gli studiavano le palpebre, la bocca e le dita dei piedi, li pesavano e gli misuravano la pressione,la statura, l’intelligenza.. gli esami dell’intelligenza erano più difficili. Molti dei neoarrivati spesso non sapevano scrivere, riuscivano solo a balbettare parole incomprensibili in lingue sconosciute.. ” E.Galeano
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GALLERY_ph Pepe Russo

VIDEO

PRESS

Terra di Mezzo Scheda Artistica.pdf
 

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